Sull'antica strada dei re, oggi autostrada nel deserto, c'è un luogo nascosto inaccessibile ai mezzi di trasporto moderni; Petra si nasconde tra montagne rosse e suggestivi canyon e si preserva dallo scorrere del tempo.
L'intero Parco Archeologico di Petra copre un'area di 264.000 metri quadrati (264 dunum) all'interno del Wadi Musa e dal 1985 è Patrimonio Mondiale dell'Unesco; l'antica città nabatea risale a più di 2.000 anni fa.
L'ingresso orientale di questo monumentale sito archeologico è costituito da una spettacolare e profonda fessura nelle rocce, lunga più di un kilometro e con pareti alte fino a 80 metri, chiamata "Siq". Alla fine di questo canyon si trova la facciata di uno dei monumenti più belli e famosi di Petra: il Tesoro. Tale facciata, alta 43 metri e larga 30, fu creata sulla nuda roccia dalle impressionanti sfumature, dal marrone, al rosa, al bianco: la tomba di una personalità importante della civiltà nabatea.
Se basta questa prima vista a lasciare senza fiato il visitatore, bisogna però pensare che è solo l'inizio di Petra: i Nabatei, popolazione araba con la necessità di creare un proprio snodo commerciale per rafforzare i propri rapporti con Cina, India e Arabia del Sud, oltre alle civiltà del Mediterraneo, 2.000 anni fa arrivarono tra queste montagne e ne modificarono l'aspetto grazie alle proprie capacità e industriosità.
Una sola giornata di visita sarebbe sufficiente a visitare solamente la via principale e salire fino al "Santuario", tuttavia solamente con un soggiorno di quattro o cinque giorni si potrebbero scoprire tutte le meraviglie che Petra ha da offrire.
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